mercoledì 12 marzo 2008

Sono cambiata... in tutto e per tutto

Ho avuto un'esperienza che mi ha fatta cambiare... mi ha fatto arrivare accidentalmente ad un peso di 42 kg x 1,63 m di altezza, mi ha distrutto interiormente ed esteriormente... all'inizio era una banale influenza, che poi si faceva preoccupante, perchè continuava a persistere... poi arrivò anche il vomito: mangiavo e mi arrivava il conato immediatamente, sia che si trattasse di riso in bianco, sia che si trattasse di un piatto di pasta alla carbonara. Eravamo disperati, non riuscivo a mangiare e non ero felice, perchè grazie ad un imprevisto riscontrato con mio fratello, mi ero tolta dalla testa l'ossessione di dimagrire... quasi completamente. Mi portarono al prontosoccorso, dove mi ricoverarono, diagnosticandomi una banale gastrite. Il secondo giorno di ricovero ero già al telefono con mia madre piangendo, perchè ero già stufa di stare lì. L'odore, il cibo, l'ambiente, la gente infetta, il caldo... mi davano la nausea. Sin dalla prima notte, non presi sonno neanche per un secondo. La situazione peggiorò: con un'ecografia addominale, giustificata da delle insopportabili coliche all'addome, mi diagnosticarono una colecistite acuta. Sembrava che qualcuno se la fosse presa con me e volesse in tutti i modi buttarmi sempre più giù. Andava tutto male intorno a me. E la notte soffrivo, neanche respiravo per il dolore. Mi trasferirono in breve a Padova, la febbre era già salita oltre i 39 e i dolori erano aumentati. Mal di stomaco, dolori all'addome, mal di schiena fortissimi, sudorazione a mille... ero frustrata, non ce la facevo più, piangevo, era tutto nero. Ed erano passati solo 10 giorni. A Padova mi somministrarono 3 antibiotici al giorno e mi prescrissero un digiuno completo, per 20 giorni. L'unico effetto che sortirono gli antibiotici fu lo sfinimento fisico e il digiuno non aiutò. Perdevo peso a vista d'occhio, andavano via 2kg in una settimana, forse anche di più. I miei genitori erano disperati e tutt’oggi i dottori non sanno nome e cognome della mia malattia. Mi hanno operata, togliendomi la colecisti, fra mille precauzioni e trasfusioni di plasma e di sangue. Due giorni dopo l’iperpiressia (febbre alta) persisteva, con picchi improvvisi. Ero immobile, avevo una canulina che mi entrava nel naso e mi andava giù per l’esofago, fino allo stomaco e un’altra che mi entrava nel braccio e attraverso la vena arrivava fino al cuore. Non riuscivo a parlare e avevo fame. Ero stufa dell’ospedale, dell’insonnia, della tristezza. I dottori a volte dicevano di potermi mandare a casa e un attimo dopo peggiorava la situazione fisica e cambiavano idea. Ormai era un mese e mezzo che stavo in quel letto. Ora sono tornata. A casa, a distanza di un mese dalla dimissione, nn mi sono ancora ripresa del tutto, alcuni dolori ci sono ancora, ma sono felice e soprattutto sono forte e molto più coraggiosa e fiduciosa di prima. Non faccio più diete, mi sento bella dentro e fuori e piaccio agli altri. È vero, ho ancora le mie crisi, ma poi passano. I dottori non lo sanno, ma io sì: per un po’ non l’ho scritto nel blog, ma ero arrivata a vomitare qualunque cosa. Avevo sempre le dita in gola. Suppongo che questo abbia indebolito il sistema digerente e immunitario affinché uno stupido batterio potesse aggredirmi. E non lo auguro a nessuno: non fatelo, io ero triste davvero e non provavo più piacere come all’inizio delle mie stupide e folli diete.